L'archivio di Ugarit

Ugarit fu un importante centro commerciale a partire dal 1900 a.e.v. circa, e fu attivo fino alla sua distruzione avvenuta verso il 1200 a opera, probabilmente, dei c.d. Popoli del Mare. Era situato sulla costa nord occidentale della Siria e fu un importantissimo porto del Mar Mediterraneo; è attestato archeologicamente che fu abitato addirittura dal periodo neolitico. Come tutti gli insediamenti situati in Palestina e in Cannan, cioè sulla via di passaggio che portava dall'Egitto alla Mesopotamia e alla Anatolia, subì costantemente la influenza dell'impero prevalente di turno, in particolare degli Egiziani e degi Ittiti. A Ugarit si parlava l'ugaritico, una lingua semitica nord-occidentale, sconosciuta fino al momento della scoperta dell'archivio.

L'archivio, scoperto nel 1928, risale al 1300 a.e.v. circa. È costituito da tavolette scritte in otto lingue e quattro scritture, in particolare con una scrittura alfabetica che usa però caratteri cuneiformi, che stanno a rappresentare i 30 suoni dell'alfabeto ugaritico. Altri reperti sono scritti in geroglifici egiziani e geroglifici c.d.ittiti, usati rispettivamente per l'egiziano e per il luvio (una lingua indoeuropea dell'Anatolia), e in caratteri cuneiformi, per l'accadico e il sumero, lingue semitiche, e per l'hittita e l'hurrita, che sono invece lingue indoeuropee.

Ciò dà conto della natura cosmopolita di Ugarit, dovuta alla sua posizione geografica e alla natura commerciale della sua economia.

 


 

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