Abramo è il padre di molti popoli. Il suo nome è composto ab/av ,“padre” e rum "esaltare". Ebbe otto figli da tre donne, Ismaele da Agar, Isacco dalla sorellastra Sara e altri sei da Cheturà.
Il primogenito Ismaele (Ishmael, "il Signore ascolta") è il padre degli arabi nomadi. Il nome della madre, Hagar, è egiziano ed è collegato con gli Hagariti, una etnia locale. Hagar fu scacciata da Sara perchè, rimasta incinta di Abramo, la disprezzava. L'angelo del Signore però apparve a Hagar presso la fonte di Sur nel deserto e la convinse a tornare sottomessa presso Sara, con la promessa di una grande discendenza. Alla fine però Sara fece definitivamente scacciare Hagar e Ishmael dalla famiglia di Abramo.
Il secondogenito Isacco (Yitschaq, "egli ride"), figlio della sposa molto amata e molto bella di Abramo, Sara, è famoso per il noto episodio del mancato sacrificio, in cui è solo comprimario. Gli viene assegnata in sposa la parente Rebecca, di cui è zio. Sarah ("principessa") invece è una delle "matriarche" di Israele, per varie importanti vicende: grazie all'intervento divino è la madre di Isacco, da cui nascerà Giacobbe e le dodici tribù di Israele. E' poi la protagonista della novella della sposa-sorella, e viene venduta da Abramo come sposa prima al Faraone e poi come promessa sposa ad Abimelec. Sara è infatti sorellastra di Abramo.
Questi episodi, poco comprensibili in realtà, mostrano le diverse epoche in cui le varie saghe del racconto di Abramo furono composte: vi è infatti un Abramo "arcaico", che ancora segue la strategia matrimoniale della endogamia, per sè e per suo figlio Isacco; e un Abramo "uomo moderno" che parla al Faraone incapricciatosi di Sara e gli dice: "No, non è mia moglie, è mia sorella!"
Della terza moglie Cheturà ("Keturah") e degli altri sei figli nella Genesi si menzionano solo i nomi. Il nome Keturah viene da una radice che indica fumo spesso, vapore.
P.S. Etimologie tratte dal Brown-Driver-Briggs